domenica 13 settembre 2009

06. Capitalismo e socialismo

Il nuovo corso sembra estremamente contagioso e inarrestabile, e dall’Inghilterra si estende prima agli Stati Uniti d’America e ad alcuni paesi europei, come la Svezia, la Svizzera, il Belgio, la Francia e la Germania, e poi, via via, in molti altri paesi del mondo, dove si accompagna ad un salto di qualità delle condizioni di vita. Aumenta la produttività, aumentano i posti di lavoro, aumenta la popolazione, e aumentano anche i bisogni. I governi vedono con favore questo andamento delle cose e attuano politiche protezionistiche finalizzate a tutelare gli interessi delle imprese e, insieme ad essi, i posti di lavoro e la ricchezza nazionale. Nonostante i lauti profitti, gli imprenditori sono soggetti al rischio di indebitamento e di fallimento e, per questo, oltre alle politiche di sostegno, hanno bisogno di adeguati finanziamenti. Ecco allora che si sviluppa ulteriormente il sistema bancario, dove affluisce il denaro dei risparmiatori e dal quale vengono erogati i prestiti alle imprese. Tutto sembra costruito ad hoc per le attività borghesi e perfino i sovrani di più nobile stirpe non possono fare a meno di riconoscere la bontà del nuovo corso e adeguarvisi.

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