domenica 13 settembre 2009

09. I movimenti rivoluzionari in Europa

I rivoluzionari sono contrari alle grandi monarchie assolute e favorevoli alla costituzione di Stati nazionali a regime repubblicano. Deboli come numero, ma resi forti dalla certezza della superiorità delle proprie idee, essi vogliono il cambiamento, a cominciare dalle libertà democratiche: di opinione e di stampa, di riunione e d’associazione. Osteggiati dalle potenze vincitrici, i rivoluzionari possono agire solo nella clandestinità e devono stare ben attenti a non farsi scoprire. Nascono così le sette segrete, come quella dei Carbonari, che una larga parte avrà nei moti rivoluzionari in Italia. Per il momento esse non rappresentano un grande pericolo, ma certamente costituiscono un inquietante focolaio di tensione sociale capace di alimentare un movimento di liberazione nazionale.
Nel gennaio 1820 il re di Spagna Ferdinando VII soccombe al movimento rivoluzionario e concede una Costituzione, ma ciò non gli basta ad evitare di essere deposto dalle forze liberali (1822). Episodi analoghi si registrano a Napoli (luglio 1820) e a Torino (marzo 1821). Nel 1830 il Belgio insorge contro l’Olanda e proclama la propria indipendenza, dandosi una Costituzione (1831), che tutela le libertà individuali (di culto, di opinione, di associazione, di stampa), la proprietà privata e il diritto di rappresentanza politica. L’ondata rivoluzionaria acquista dimensioni più rilevanti nel periodo 1848-51 e sconvolge l’Europa. Nel febbraio 1848 scoppia in Francia una rivoluzione che abbatte la monarchia e proclama la Seconda Repubblica. Il 13.3.48, sulla scia del moto parigino, insorgono i viennesi e ottengono, da parte dell’imperatore Ferdinando I, la promessa di una Costituzione, che verrà emanata l’anno seguente dal nuovo imperatore Francesco Giuseppe. In Italia insorgono Venezia (17 marzo) e Milano (18 marzo). Anche i berlinesi richiedono libertà costituzionali e unità nazionale e, il 18.3.48, mentre la popolazione acclama l’annunciato proposito di Federico Guglielmo di convocare i sovrani tedeschi per trasformare la confederazione germanica in Stato federale, alcuni spari fortuiti provocano un cruento conflitto tra insorti e truppe. Dopo essere riuscito a sedare i disordini, il sovrano concede la Costituzione (1850).

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