Con la Carta del 1826 il Portogallo introduce un regime parlamentare ad imitazione di quello inglese, ma questo non impedisce l’aprirsi di un periodo di crisi, che è caratterizzato dal lento declino del potere monarchico, dall’instabilità politica e dalla crisi economica che, alla fine, porta al rovesciamento della monarchia e alla proclamazione della Repubblica (1910). La politica della Repubblica è decisamente laica e tende ad eliminare l’elemento religioso dal paese (soppressione degli ordini religiosi, laicizzazione dell’insegnamento, separazione di chiesa e stato, confisca dei beni della chiesa). In quanto alleata dell’Inghilterra, partecipa alla guerra mondiale (1916-18). Il paese entra in una fase di profonda crisi, che è segnata da ben sedici colpi di Stato in sedici anni (1910-1926), e che si conclude con l’instaurazione di una dittatura militare sotto il generale Camona, che chiama al governo l’economista Salazar (1928), il quale esercita di fatto il potere. Salazar scioglie i partiti politici (1934), introduce una Costituzione (1933) che instaura una repubblica corporativa, si riavvicina alla chiesa, con la quale firma un concordato (1940), durante la seconda guerra mondiale assume un atteggiamento neutrale, ma favorevole agli Alleati, aderisce alla Nato (1949), dà stabilità politica al paese, anche se il reddito medio rimane fra i più bassi d’Europa. Salazar esce di scena dopo un’emorragia cerebrale (1968) e due anni dopo muore.
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